Wound Up
WOUND UP
Le forcelle in carbonio sono irrinunciabili in una bici da strada. Leggerissime, riescono a smorzare le vibrazioni meglio di qualunque altro materiale. Oggigiorno è così. Per Wound Up questo valeva già nel 1995, quando per primi riuscirono a produrre una forcella da strada sotto la libbra di peso (per coloro che ancora non lo hanno imparato, una libbra è 0.454 chili), con tanto, anche questa prima mondiale, di tubo di sterzo in materiale composito.
Un prodotto che non uscì certo dal garage di un appassionato, come invece avvenne a Slingshot. Wound Up, divisione di Advanced Composites, costruisce infatti da sempre le proprie forcelle nella stessa fabbrica dove si producono prodotti aerospaziali e per la difesa militare.
L’assoluta affidabilità della forcella è testimoniata dal fatto che Merlin, leggendario produttore di opere d’arte in titanio, scelse immediatamente Wound Up per il primo montaggio dei loro telai. Rob Vandermark, mente di Merlin, appunto, quando uscì dalla factory non cambiò idea, adottando Wound Up anche per la neonata, ed ancora più esclusiva, Seven Cycles. Non solo: quando Rob mise in produzione la sua bici in carbonio e titanio, indovinate a chi si rivolse per il tubo verticale e per il carro posteriore?
Il disegno della forcella può apparire retro; non che questo sia un difetto, ma gli appassionati dell’high tech a tutti i costi potrebbero storcere il naso alla vista di quella testa in alluminio. Sappiatelo, non è un espediente per tagliare i costi. La raffinata struttura della Wound Up offre la possibilità di controllare e perfezionare più efficacemente le caratteristiche della forcella, e non è un caso che, pur mantenendo le doti di assorbimento, la Wound Up sia la più rigida torsionalmente - e quindi più precisa – sul mercato. In sostanza, un componente di livello superiore rispetto alla concorrenza, un pezzo esclusivo come i mezzi sui quali verrà montato.
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